#educazioneEbellezza- Via dagli stereotipi

Pubblicato: giugno 13, 2014 in Sarno Pedagogia

educazion e bellezza

Il tema lanciato a giugno da Snodi Pedagogici è: #educazionEbellezza

“Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace.”

Quale posto ha l’educazione al Bello nella nostra vita? Come siamo stati formati e come vogliamo formare i nostri ragazzi alla bellezza? Non è semplice educare a un concetto così soggettivo, ma è necessario, specialmente in un’epoca in cui, si dice, tutto è soggettivo e più nulla ha valore assoluto”

Di  Claudia Cavaliere

EDUCARE ALLA BELLEZZA: VIA DAGLI STEREOTIPI!!!!!

Di educazione alla bellezza, nell’epoca dell’immagine e della comunicazione, qualcuno se ne dovrà occupare!!!!

Già, perchè se vogliamo educare i bambini alla bellezza, forse dovremo cominciare dallo scardinare gli stereotipi di cui sono permeate le menti degli adulti riguardo a tale argomento.

La bellezza è ciò che è riconosciuto come tale e dà sensazioni piacevoli, non un canone stereotipato e statistico imposto da altri.

La bellezza è un concetto troppo complesso e ricco per la formazione della personalità per essere ridotto ad un concetto.

La bellezza non è un concetto ma un’esperienza, vivere la bellezza  necessita di chiavi di lettura, di consapevolezza, di capacità di elaborare il proprio modo di vivere l’esperienza e non di prendere un modo preconfezionato da altri e farlo diventare un surrogato dell’esperienza vissuta.

Occuparsi di educare alla bellezza non è secondario, perchè la bellezza è esperienza vissuta con i 5 sensi e con l’anima e quindi, a pieno titolo elemento fra quelli prioritari della formazione dell’identità.

Credo sia fra gli aspetti più di qualsiasi altro, vittime dello stereotipo……

Credo si, più di qualsiasi cosa elemento dirompente nell’accompagnare e nel facilitare i processi di crescita di ciascuno.

Più facile prendere un canone stereotipato e far si che le persone si adeguino, anzichè educarle a ragionare consapevolmente su cosa significa per loro il concetto di bellezza, certo, l’indottrinamento è più semplice e più veloce dell’educazione.

Dobbiamo uscire prima di tutto noi adulti dai nostri stereotipi patinati, prima di metterci a creare chiavi di lettura che consentano alle nuove generazioni di comprendere che il concetto di bellezza, coma da etimologia della parola stessa, comprende i cinque sensi, ma anche l’anima.

“La bellezza salverà il mondo” diceva Fedor Dostoevskij, a noi la capacità di educare alla sua fruizione, fornendo chiavi di lettura e strumenti per vivere e consapevolizzare l’esperienza della bellezza che ciascuno di noi fa.

Impegno non indifferente nell’era della stereotipizzazione e dell’appiattimento a modelli preconfezionati.

 

claudia Claudia Cavaliere

Mental coach, formatrice, mi occupo di psicologia del lavoro e delle organizzazioni e di mental training per lo sport e il miglioramento personale. Lavoro nel mondo delle aziende e dello sport collaborando con enti e federazioni sportive  mettendo a disposizione la “cassetta degli attrezzi” degli strumenti psicologici a  chi lavora sul self empowerment, in qualsiasi contesto e con qualsiasi obiettivo.

Sono molto felice di aver ospitato il post di Claudia.

Christian S.

I blogging day fanno parte di un progetto culturale organizzato e promosso da Snodi Pedagogici.

Questo avrà termine con l’estate e sfocerà in un’antologia dei contributi che verrà pubblicata sotto forma di ebook, il cui ricavato andrà in beneficenza alla “Locanda dei Girasoli” ( http://www.lalocandadeigirasoli.it/ )

Una volta finito il percorso di pubblicazione online, vari autori che hanno preso parte ai BDay, verranno contattati dalla redazione

I blog che partecipano.

 

commenti
  1. […] Gli stereotipi, che nel racconto di Claudia Cavaliere diventano fardelli da doversi scrollare di dosso in #educazioneEbellezza […]

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