…Gulp, direbbero le mamme italiane…come, do da mangiare a mio figlio e me lo portate via?
…da Londra
Genitori di bimbi obesi attenti: potremmo prenderci i vostri figli. Per ora si tratta soltanto di un blando, seppur inquietante, avvertimento, ma in futuro potrebbe diventare una realtà. In Gran Bretagna, il problema dell’obesità nei minori sta diventando così imponente da aver indotto l’associazione delle autorità locali a prendere in considerazione il fatto di doverlo trattare come un sintomo di negligenza delle famiglie nei confronti dei figli.
La questione che almeno 400 amministrazioni locali in Inghilterra e in Galles si stanno ponendo è questa: se si corre ai ripari quando si viene a sapere di un bimbo malnutrito e a volte lo si toglie temporaneamente ai genitori che lo nutrono troppo poco, perchè si dovrebbe trattare in maniera diversa il caso opposto dato, che comunque riguarda la salute del minore? L’approccio può sembrare forse un po’ troppo provocatorio, ma il messaggio è chiaro e fa parte di una più ampia serie di iniziative già prese dal governo di Gordon Brown per affrontare la piaga nazionale dell’obesità. Certo, all’inizio la linea scelta era stata decisamente più morbida. Le scuole erano state invitate a preparare pasti più sani nelle loro mense e a favorire una cultura dell’alimentazione equilibrata tra i giovani studenti.
Di recente, il ministero della Sanità aveva spiegato che il peso dei ragazzi sarebbe stato monitorato e che, in caso di individui sovrappeso, sarebbe stata inviata una lettera ai genitori. Di portare via i figli a coloro che insistevano nell’ingozzarli di merendine e patatine fritte però, finora non si era mai parlato. Per i rappresentanti delle autorità locali però, sarebbe una soluzione: «Se i genitori di questi ragazzi insistono nel mettere a rischio la salute dei loro figli abituandoli a pessime diete e a una mancanza di esercizio fisico – ha spiegato ieri alla Bbc David Rogers, portavoce della Local government association – è opportuno che anche i servizi sociali facciano la loro parte, soprattutto quando si rendono conto che il bambino è in pericolo».
Rogers ha anche sottolineato la necessità di un dibattito nazionale sulle linee d’azione da prendere, compresa quella che riguarda la custodia dei figli. Per la prima volta forse la questione è inoltre affrontata, senza troppi riguardi, sotto un duplice punto di vista. Secondo l’associazione infatti non si tratta soltanto di salute. Si tratta anche di costi. Secondo le previsioni ufficiali, nel 2012 in Gran Bretagna i bimbi obesi supereranno il milione e questo si rifletterà anche sulle tasche dei contribuenti.
Le autorità locali hanno stilato una piccola lista dei costi aggiuntivi che sono quotidianamente costrette a sostenere per le strutture riservate ai ragazzi sovrappeso. Si va dal mobilio scolastico fino agli attrezzi ginnici. E se si vuole risolvere una situazione ormai devastante – ammoniscono i Comuni – bisogna andare al nocciolo del problema e partire dalle famiglie. Anche minacciandole.
link: http://www.ilgiornale.it/esteri/proposta_choc_bambini_obesi_tolti_genitori/17-08-2008/articolo-id=283705-page=0-comments=1
tanti pensieri, tante parole….quali domande?
Iniziamo dalla fine : quindi da quel “Anche minacciandole”, alcune domande orientanti :
- Ma siamo sicuri che minacciare i genitori possa servire per cambiare il loro modo di alimentare il figlio?
- Ma due genitori che non riescono ad alimentare il proprio figlio in modo corretto devono imparare a farlo o devono essere colpevolizzati perchè non ne sono capaci ?
- Come può uno stato ( l’inghilterra) che non educa i suoi adulti ad una buona alimentazione ( il fish and chips è il piatto nazionale, tutta roba fritta) pensare che gli adulti possano educare ad una buona alimentazione i propri figli?
- Come può uno stato fare educazione alimentare, senza minacciare i genitori di levargli i figli?
- Di chi è la responsabilità dell’educazione alimentare dei bambini?
- …e se la responsabilità dell’obesità di mi figlIo non fosse mia ma di qualche malattia genetica, mi becco, come genitore, lo stesso la lettera di richiamo?
- Siamo sicuri che mettendo sotto pressione i genitori , loro svolgeranno meglio il loro difficile e faticoso lavoro?
Riflessione: come sempre , ad un problema generale e profondamente culturale ed educativo una risposta generale e superficiale, quindi una soluzione che mira a risolvere il problema solo sul breve termine,( tutti attenti nei prossimi mesi) con poche speranze che funzioni sul lungo termione. (nessuno impara nulla intorno al tema dell’educazione ad una buona alimentazione, si impara solo ad aver timore dello stato perchè potrebbe levarti i figli…)
…buon appetito…