Oggi mia figlia ha imparato ad andare sui pattini.
Credo di aver contribuito, anche io, ad insegnarglielo.
La questione è che io non so andare sui pattini. Non è completamente vero, in effetti, io sono andato sui pattini da bambino. Quindi ciò che posso dire è che io potrei essere in grado di insegnare come si va sui pattini solo pescando da ciò che ho imparato in passato.
Posso insegnare provando a trasferire ciò che ho imparato. Non posso più, ma questo per questioni fisiche, andare sui pattini, ma questo è un’altro discorso.
Se riguardo le immagini della mattinata, in effetti, vedo è un uomo che mima dei movimenti (pescando nella memoria visiva) e una bambina che osserva e ripete.
Corpo in avanti e piede obliquo per spingere. Osservare ed Imparare.
Vista così, verrebbe da pensare che sia possibile insegnare tutto ciò che si è imparato, ma per far questo è fondamentale che uno sia, almeno, un buon insegnante. Essere un insegnante non significa farlo di lavoro, ma avere la capacità di trasferire delle cose agli altri.
Non tutte le persone competenti sono anche capaci di trasferire le proprie competenze ad altri. Ci son persone capaci di andare in macchina ma totalmente incapaci nell’insegnare a farlo.
Quindi si può sopperire alla mancanza di conoscenza tecnica con il valore dell’esperienza. Ma lo possiamo fare per tutto?
Come avrebbe fatto, in un caso del genere, un genitore che non fosse mai andato in pattini? Cosa avrebbe potuto insegnare al proprio figlio?
Si può insegnare a non mollare, a rialzarsi, a tollerare le difficoltà, a riflettere su ciò che si sta facendo, ad imparare dall’esperienza che si sta attraversando, si può insegnare a “provarci”, a non perdersi d’animo, a non avere paura, si può insegnare molto anche senza sapere nulla o quasi nulla della materia specifica.
Si può insegnare se lo si vuole. Si può, in ogni caso, imparare a farlo.
Christian S.