La luccicanza educativa è un modo di guardare l’educazione. Solo alcuni educatori la possiedono.

Possederla non dipende dai titoli, dall’età, dalle competenze, possederla è una fortuna, è frutto di una ricerca, della ricerca pedagogica.

La luccicanza si può imparare, si può scoprire e si può alimentare.

La luccicanza educativa è un modo di guardare il mondo e con sè, anche l’educazione. E’ un modo differente di approcciare agli altri. Un modo differente di attraversare le esperienze.

Ho conosciuto, selezionato, formato, lavorato, imparato, insegnato e incontrato tanti educatori, di diversa formazione, età, provenienza e  pochi di loro avevano la luccicanza educativa.

Incontrare un educatore luccicante è una fortuna, lo riconosci perché quando ti parla del suo lavoro gli si illuminano gli occhi, perché sembra trovare in ogni luogo di lavoro, in ogni incontro un senso profondo, sembra trovare in ogni esperienza qualche cosa da imparare. Sembra guardare altrove, sembra osservare cose che gli altri di solito tralasciano.

Quando incontri l’educatore luccicante ti accorgi che il suo curriculum svanisce, il suoi titoli e le sue competenze diventano lo sfondo della scena. La luccicanza educativa è affascinante, seducente, coinvolgente, a volte accecante.

La luccicanza educativa non è solo professionale , ci sono anche dei genitori luccicanti, genitori pensanti, che sentono la necessità di capire , di crescere insieme ai propri figli, genitori che chiedono, che domandano, che si interrogano, genitori che mentre insegnano continuano ad imparare, assetati e affamati di nuovi idee.

I genitori luccicanti sono belli da guardare, a volte li osservi con un pò di invidia, ti sembrano lontani, ti sembrano sempre competenti, ti appaiono felici anche quando non lo sono. Incontrare un genitore luccicante è difficile ma quando succede te ne accorgi, perché mentre ti parla dell’essere padre o madre ti viene voglia di ascoltare, di capire, di approfondire. I genitori luccicanti non hanno sempre dei bambini luccicanti, ma spesso.

Io conosco alcuni bambini luccicanti.

Non so se per diventare un essere luccicante sia necessario essere stato un bambino luccicante, ma credo che possa aiutare averne, almeno, incontrato uno mentre si cresceva.

La luccicanza educativa è l’antidoto al burnout (cottura professionale), al prepensionamento educativo. La luccicanza è l’antidoto alla banalizzazione dei pensieri sui propri figli, sulle loro azioni, un antidoto al : ” non ci sono più i giovani di una volta”.

Ho incontrato alcuni pre-pensionati dell’educazione, anche neo laureati. Ho incontrato tanti educatori normali, pochi educatori e genitori luccicanti.

Incontrare degli esseri lucccianti è una fortuna, quando li incontri professionalmente non devi farteli sfuggire, devi fare di tutto per tenerli con te, perché sono loro che ti fanno luccicare i progetti, i servizi, le equipe e le classi intere.

Questo post è dedicato a tutte le persone luccicanti che ho incontrato, per fortuna, nella mia vita personale e professionale.

E’ dedicato, soprattutto, ad una delle mie maestre, una delle maestre luccicanti. Questo post è dedicato a te, Rosa R. perché so che tu la luccicanza la sai riconoscere.

commenti
  1. Germana Basilio ha detto:

    anch’io ho incontrato una bambina luccicante: si chiama viola…ha una mamma molto luccicante che si chiama simona e n papà altrettanto luccicante che si chiama christian…probabilmente anche lisa luccicherà molto…glielo auguro 🙂

  2. Pocahontas ha detto:

    bellissimo post…faccio la formatrice da 25 anni… non ho mai mandato in giro un mio curriculum nè ho mai dovuto pubblicizzare le mie competenze..passa tutto attraverso uno strano “tam tam” che spero sia dovuto proprio a quello che t definisci “luccicanza”… in effetti, quando chiedo perchè mi chiamano, spesso mi dicono “…per la passione el’entusiasmo che sai trasmettere”… e io ne vado orgogliosa.. a proposito: anch’io ho una bambina davvero luccicante… si chiama Federica e vedere una piccola parte della mia luce in lei è quello che più mi dà speranza.. grazie.

  3. Renata ha detto:

    Grazie delle parole che hai scritto, ti fanno venire voglia di essere luccicante, e danno luce a chi ne ha persa un po’ per strada. 🙂
    Pensavo di mettere un link a questo post sul blog della mia scuola, vorrei lo leggessero i colleghi e i genitori.

  4. manù ha detto:

    Chi è luccicante cerca luoghi e incontri in cui usarla la luccicanza, poi però alle volte gli si ritorce contro perchè gli altri fanno fatica a mettere a fuoco e lo credono “fuori luogo”. è vero Rosa riconosce luccicanza nelle perone e nelle strutture, Ma più di tutto si arrabbia quando la vede sprecata. E’ potente la tua luccicanza, complimenti collega, perchè sai usarla senza presunzione. Manù

  5. […] la luccicanza educativa (the shining) […]

  6. Salva ha detto:

    Una bella, semplice, sintetica maniera di descrivere quel quid di imponderabile e poco descrivibile, capacita’ di essere interamente ed integralmente educatori…. Una dote in molti casi naturale e in pochi altri acquisibile… Forse il compito piu’ arduo del formatore, oltre a quello di saper riconoscere talenti e “luccicanze”, e’ proprio quello di saperne cogliere le prime tracce, individuarne rilevanza e trasferibilita’, predisporre percorsi di cambiamento e itinerari formativi: perché la luccicanza non sia mera fortuna ma possa diventare traguardo formativo per educatori, certo, ma non solo! Pensate che anomala mutazione genetica se ci potesse capitar d’incorrere in politici luccicanti!

  7. fool on the hill ha detto:

    a me sembra un tantino naif come riflessione

  8. tusscoss ha detto:

    a me non sembra naif. Le persone che hanno un compito educativo spesso hanno anche fatto un percorso interiore, un percorso di crescita. Si conoscono di più, sono più aperte, più evolute. Amano quello che fanno, ci mettono entusiasmo, e lo trasmettono. Lavorano con le persone, e insegnando imparano. L’amore si vede, ci illumina gli occhi, ci rende più belli. La capacità di ascoltare, di essere in empatia, di costruire relazioni autentiche non potrebbe essere un fenomeno che crea radianza? – un’educatrice –

  9. […] Mai avrei pensato che un mio post potesse essere letto da così tante persone in un giorno solo (2249 visite). Mai avrei pensato che un post potesse superare l’articolo sulla luccicanza. […]

  10. duffy ha detto:

    “burn out”

  11. […] e quelli fatti dai alcuni, luccicanti, […]

  12. Donatella ha detto:

    Ciao Christian, questa sera ho partecipato ad un’assemblea dell’Albo professionale. C’è stato un breve brainstorming in cui si doveva delineare il profilo ideale dell’Educatore Professionale che dovrà essere eletto e rappresentare la nostra professione. “Che qualità deve avere?” Questa era la domanda.
    Sono rimasta in silenzio per un po’ ad ascoltare i vari spunti, e mentre gli aggettivi gradualmente riempivano la lavagna, di nuovo mi è tornato in mente il tuo vecchio post sulla “luccicanza educativa”, e ho pensato che avrebbe potuto riassumere perfettamente tutte le qualità suggerite dai miei colleghi: capacità di leadership, di ascolto ed empatia, avere esperienza ma anche “freschezza”… E così alla fine l’ho detto: “Per me deve avere la luccicanza educativa”. Su queste due parole è caduto il silenzio e tutti si sono voltati a guardarmi con aria interrogativa. Allora ho provato a spiegare in poche parole il tuo messaggio (Ovviamente ho fatto il tuo nome!), è piaciuto così tanto che durante la serata è stato rievocato più volte. E così la luccicanza è finita sulla lavagna, ma splendeva distinguendosi dalle altre parole.
    Poi, a casa ho fatto girare sul gruppo il tuo post e chissà che qualche collega non l’abbia letto!

    Non so se sono un’educatrice luccicante, preferisco siano gli altri, eventualmente, a riconoscermi questo “stile”, ma so che in tanti anni di professione educativa non mi sono stancata mai di cercare, anche quando la stanchezza, le delusioni e le mille difficoltà quotidiane hanno smorzato il mio entusiasmo e la motivazione, e mi hanno mandato in prepensionamento educativo. Ho toccato le vette più alte ma anche gli abissi più oscuri della nostra professione; mi sono persa più volte nel bosco intricato delle mie emozioni e delle relazioni, e poi sono di nuovo ripartita da zero.

    E niente, volevo dirtelo ancora una volta quanto è bello e straordinariamente ricco nella sua sintesi e semplicità il tuo post; volevo dirti che ha fatto un lungo viaggio, portando nuovi pensieri di luce.

    Grazie!

    • biviopedagogico ha detto:

      E niente, Donatella, io ti posso solo ringraziare.
      Proprio settimana scorsa (il 24 ottobre), in un mio intervento durante un convegno sulla creatività pedagogica in Bicocca parlavo di circolazione del sapere e di valore del luoghi di discussione in rete, come il blog. Il tuo commento va proprio in questa direzione e mi rende felice che un post di così antico possa ancora suscitare interesse, vuol dire che è la definizione di “luccicanza educativa” è molto più potente di quello che potrebbe sembrare a prima lettura. Sto scrivendo il secondo capitolo, spero di riuscire a farlo uscire a breve. Un piccolo spunto sulla luccicanza. Farsi domande è una caratteristica di chi ancora non si arrende al “buio pedagogico”, almeno in questo sei sicuramente luccicante. Un caro abbraccio e buonissime cose a te e a tutti i colleghi e le colleghe che leggeranno questo post e il tuo meraviglioso commento.

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